Una rinascita positiva

Pubblicato sabato 11 luglio 2020 da Sara Bianchin

Come leggere il cambiamento per reinventarsi il futuro.

Selezione del Personale - Parma
Una rinascita positiva
Una rinascita positiva

La scorsa settimana abbiamo assistito con piacere a una lezione tenuta da Umberto Galimberti, organizzata dallo Studio Cesaro&Associati di Verona. Il tema dell’evento, calzante per il periodo, era “La rinascita”. Con il suo proverbiale cinismo, il professore ci ha anticipato la crisi globale che dovremo affrontare, radicata sul terreno fertile di una preesistente decadenza, dalla quale, però, potranno nascere nuove opportunità di rinascita.


Galimberti

 

Da quando il lockdown è terminato stiamo tutti compiendo uno sforzo individuale e collettivo per ritrovare una nuova stabilità. Sarà un processo lungo e faticoso e – inutile negarlo – le conseguenze della pandemia incideranno, in misure e modi differenti, sulla vita di ognuno di noi.

Il periodo di isolamento è stato un momento di osservazione e riflessione durante il quale, con grande autocritica, abbiamo ristabilito e riqualificato le nostre priorità lavorative e personali. È stata, inoltre, una parentesi emotivamente intensa: abbiamo convissuto con ansia, rabbia e paura, ma anche con speranza, altruismo e gratitudine. Sorpresi da una crisi che ha stravolto il paradigma mondiale, abbiamo dovuto reinventare un nuovo modo di reagire.

 

Siamo ripartiti con i nostri progetti formativi che avevamo dovuto sopendere e abbiamo pensato e realizzato anche dei nuovi corsi. I nostri clienti ci hanno aspettato e di questo non smetteremo mai di ringraziarli: con loro siamo di nuovi sul campo.

Grazie al nostro lavoro incontriamo e conosciamo molte persone e, spesso, siamo testimoni di esempi di cambiamento e rinascita che sono per noi fonte di ispirazione e speranza e ci permettono di allontanarci dal “pessimistico realismo” con il quale si tende a guardare all’economia, alla politica e alla società. Ci siamo chiesti: perchè non raccontarli?


Bolzano

 

Una delle esperienze che più ci ha colpito viene da una delle nostre aule. Da poco, infatti, abbiamo potuto riprendere le attività formative in trasferta. Una di queste ci ha portato a Bolzano dove abbiamo incontrato un gruppo di giovani donne in cerca di occupazione nella GDO. Abbiamo avvertito il loro entusiasmo e il desiderio di ripartire e di inserirsi in un nuovo panorama lavorativo per lasciarsi alle spalle non solo la pandemia, ma anche una vita tormentata. Come spesso accade, anche noi relatori abbiamo ascoltato e imparato dal racconto delle loro esperienze ritrovandoci scossi, commossi e ispirati dalla loro tenacia, ottimismo e perseveranza.

 

Tenacia è stata anche la parola d’ordine del raduno della nostra Costellazione ORA.


Noi

 

Abbiamo riunito tutti i nostri soci e collaboratori nella sede di Attivi Digitali a Brescia per fare il punto della situazione attuale e stillare i progetti per l’anno lavorativo che verrà. Non si è trattato solo di business: rielaborando insieme l’esperienza dei mesi trascorsi e confrontando il nostro vissuto, abbiamo realizzato quanto questi ci avessero uniti nella nostra volontà di perseguire obiettivi comuni e idee concrete mirate al sostegno della comunità, alla sostenibilità e all’innovazione.

 

Ma ci sono ancora altri esempi da raccontare. Basti pensare alle società benefit con le quali mi capita di interagire e collaborare, impegnate nella difesa delle imprese che operano al fianco delle persone e del territorio, contribuendo alla sostenibilità socio-ambientale e a un’economia più equa e solidale. Oppure ai nostri giovani che ora si approcciano al mondo aspirando a un futuro più attento ai bisogni di tutti, lottando contro le discriminazioni, per l’uguaglianza, per l’istruzione, la sanità e l’ambiente. A fine luglio organizzeremo una giornata di orientamento proprio per dieci neodiplomati.

 

Filosofi, storici e scienziati si stanno chiedendo cosa accadrà in futuro e molti di loro hanno avanzato l’ipotesi che questa pandemia possa essere stata la miccia che abbia fatto esplodere la bomba del cambiamento. Effettivamente, l’emergenza e la crisi conseguente ci hanno costretto a rivalutare i sistemi valoriali del passato spostando lo sguardo su nuovi paradigmi economici e sociali. 

 

Anche il mondo del lavoro cambierà e, in parte, è già mutato. Cavalcare l’onda del cambiamento è l’unico modo per reinventarsi nel futuro e, da quanto vi abbiamo appena esposto, emerge che nuova e cruciale importanza verrà data alle nostre competenze trasversali e relazionali.

Come sosteneva lo psicologo Howard Gardnerla sola conoscenza scolastica e le competenze tecnico professionali apprese, rimangono terreno sterile se non si acquisiscono delle mentalità complessive e sintetiche, flessibili e modulabili sulla base di nuovi modelli organizzativi.

Conoscenza ed esperienza dovrebbero essere sintetizzata in una narrazione fluida dei nostri intenti. Raccontando a noi stessi e agli altri la nostra mission, ci appropriamo della conoscenza consolidata per proiettarla nell’innovazione: stimoliamo nuove idee, ci poniamo domande insolite, troviamo risposte inconsuete e ci affacciamo a nuove modalità di pensiero.

 

Anche se speriamo in un cambiamento positivo e in una nuova rinascita, non sappiamo cosa accadrà in futuro e come evolverà il mondo e, in particolare, il panorama lavorativo. 

Tuttavia, possiamo educare e addestrare la nostra mente a prevedere il futuro quando è possibile e ad affrontare gli imprevisti quando si presentano. Oppure, ancora meglio, possiamo scegliere di essere parte del cambiamento che vogliamo vedere: ”far parte parte della soluzione e non del problema”.

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