Alcune riflessioni circa la necessità di formazione e la carenza di talenti: il nostro nuovo master
Buon rientro, buon inizio di settembre e ben ritrovati.
Stiamo rientrando tutti al lavoro, vacanze estive che lentamente si stanno concludendo ed eccoci qui lieti di riprendere le nostre attività professionali tra le quali c’è anche questo spazio, la nostra newsletter, prezioso strumento per tenerci tutti sempre in contatto, in aggiornamento rispetto alle nostre novità.
Da anni, durante le vacanze, seppur a ranghi ridotti, tra professionisti ci si tiene sempre in contatto. Senza la frenesia del quotidiano c’è più tempo per il sé, sia per la mente che per il corpo. Quindi ci capita spesso di far circolare tra noi alcune letture, libri, novità; tra questi alcuni articoli che riguardano le nostre professioni. Tra i vari documenti trovo interessante ricominciare con una riflessione che tempo fa avevamo già trattato:
Carenza di talenti e carenza di competenze.
Sul Sole24 ore, in un articolo di agosto è riportata nero su bianco la carenza di talenti, che già in una newsletter precedente avevo trattato.
Si tratta di un'emergenza non solo italiana: in un'indagine di ManpowerGroup, su 42 mila datori di lavoro nel mondo la percentuale di chi ha difficoltà a trovare lavoratori con le giuste competenze è ai massimi livelli da 15 anni; quasi 7 datori di lavoro su 10 confermano questo trend. In Europa le aziende che riscontrano carenza di talenti sono in aumento, con picchi in Francia (88%), Svizzera, Belgio (83%), Germania (82%).
Fuori dall'Europa, dove ci sono le economie trainanti, questo fenomeno è dimezzato: Cina al 28% e Stati Uniti al 32%.
Ma rimanendo nel territorio italiano, la carenza di talenti è ahimè strettamente correlata alla carenza di competenze.
Che sia chiaro, prima della pandemia era già ai massimi storici, ma recenti ricerche evidenziano che il problema è aumentato nell’ultimo anno. Ci troviamo di fronte ad una doppia transizione: quella verde e quella del digitale. L'ultima è quella che al momento registra maggiori carenze. Lo misuriamo noi stessi nel nostro lavoro: è sempre più difficile trovare persone qualificate e "pronte". Qualcuno sostiene che sia anche a causa del fenomeno di multinazionali straniere che assumono talenti del nostro Paese permettendogli di lavorare da remoto in Italia, con stipendi spesso più alti della media italiana.
Di conseguenza il fenomeno dello skill shortage (la carenza di competenze nel mercato del lavoro) è un ostacolo che rallenta pericolosamente la ripresa dell'economia.
Se da un lato tocchiamo con mano la difficoltà di imprenditori e nostri clienti nel "matchare" offerta di lavoro e candidato perfetto, ci confrontiamo quotidianamente anche con candidati in cerca di lavoro, che ci presentano il loro punto di vista, spesso ricco di dubbi.
In particolare, tra le nostre letture ci siamo imbattuti in un altro interessante (anche se decisamente negativo) articolo, dove si evidenzia come professioni da sempre considerate molto attrattive oggi non godano più di tale lustro.
Oggi non mancano solo autisti, lavoratori stagionali e tornitori, ma mancano anche i commercialisti, considerati in piena crisi di vocazione. E' lo stesso presidente dei Giovani commercialisti Matteo De Lise ad affermarlo: "la formazione del professionista tra università, tirocinio ed esame di Stato è già sufficientemente lunga, senza contare le responsabilità e i rischi sempre più ampi, agganciati a nuove compliance legali".
Inoltre la remunerazione è considerata troppo bassa per attirare i giovani, che preferiscono le società di consulenza o, come vediamo ormai già da alcuni anni, emigrare all'estero. Il rischio della trasformazione della professione per i soli "figli d'arte" è dunque reale.
Lo skill shortage è dunque un ostacolo che rallenta pericolosamente la ripresa dell'economia, insieme ad altri fattori già citati.
Noi in Selezione Ora continuiamo a credere che la formazione personale e continuativa, la consulenza e l’orientamento al lavoro, siano centrali per il futuro della nostra società. Crediamo da sempre nell’importanza della formazione (del resto è il nostro lavoro), per permettere a candidati junior e senior di trovarsi preparati a nuove strade, migliorare le proprie posizioni e apprendere l’importanza e la centralità della persona nelle organizzazioni.
Il nostro storico evento formativo d’orientamento, (Bussola) continua ogni mese con un paio di edizioni.
E proprio in questi giorni stiamo terminando la pianificazione del nostro Master (AD)MyOra, in partenza a brevissimo e della durata di 7 weekend (un weekend al mese), dove insieme ad un gruppo di partecipanti tratteremo i temi fondamentali delle organizzazioni sia dal punto di vista manageriale che comportamentale.
I partecipanti riceveranno elementi scientifici, culturali e strumenti per alzare il livello di consapevolezza e competenza del loro essere imprenditori e/o manager.
Il master inizierà il 15 ottobre- scriveteci per ricevere tutte le informazioni
Continuiamo tramite questa newsletter ad informarvi per tutte le posizioni aperte per la ricerca di personale specializzato.
Chiudiamo con la speranza di sentirvi presto, di leggere alcune vostre riflessioni, sempre pronti a cercare di ascoltarvi per aiutarvi a trovare nuove strade personali e professionali, nuove vie, a sviluppare nuove competenze per poter mettere in gioco i vostri talenti. Montale diceva questa bellissima frase “E senti sempre…. se pure ti ripetono che puoi fermarti a mezza via o in altro mare, che non c’è sosta per noi ma strada e ancora strada e che il cammino è sempre da ricominciare”
Non credo ci sia bisogno di dire altro. Ricominciamo informati… in formazione, in cammino.
ps. Da qualche mese i nostri profili social sono presidiati con post settimanali; se vi va potete seguirci per rimanere aggiornati sui nostri progetti e sui nostri lavori.
