La storia siamo noi. Nessuno si senta escluso

Pubblicato martedì 3 agosto 2021 da Daniela Mazzari

Far emergere il nostro senso di responsabilità professionale, civile e sociale

Selezione del Personale - Parma
La storia siamo noi. Nessuno si senta escluso
La storia siamo noi. Nessuno si senta escluso

Siamo vicini alla chiusura per l'annuale e meritato periodo di riposo estivo. Come spesso mi succede, distraendo la mente durante un evento musicale- seppur ludico- ho maturato questa riflessione che vorrei che ci accompagnasse verso questo Agosto, mese strategico per le scelte che si faranno per il prossimo autunno (ho partecipato dopo più di un anno ad un evento musicale nella bellissima cornice della villa del Vittoriale di Gardone Riviera).

Mentre ascoltavo il brano "La Storia" (canzone di Francesco De Gregori conosciuta a molti) ho pensato ad una frase che ho riportato nel titolo: La storia siamo noi, nessuno si senta escluso.

Tradotto e utilizzato penso sia possibile interpretarlo così: per le proprie capacità e abilità nessuno si senta escluso. Essere e sentirsi responsabili, una delle competenza trasversali che spesso mi viene richiesta da coloro che mi affidano gli incarichi di ricerca e selezione del personale e che, con non poca fatica, cerco di far emergere nei pochi ma intensi colloqui che svolgo con i candidati.

Parlo dell'etimologia della parola e letteralmente scrivo: dal latino re-spondere, rispondere, composto di re indietro e spondere promettere, più il suffisso-bile che indica facoltà, possibilità. In una parola, rispondere delle proprie abilità.

Non mi addentro nei molteplici significati che la parola assume quando la uniamo ai due verbi chiave "essere o avere"; lascio all'intelligenza di tutti i nostri lettori- e siete tanti, grazie!- saper trarre le dovute conclusioni. 

Mi fermo sul concetto di rispondere delle proprie abilità e soprattutto vorrei sottolineare la parola abilità.

Ognuno di noi ha la sua in varie forme, nessuno si senta escluso per tornare alla citazione del titolo!

Immaginiamo le nostre organizzazioni e domandiamoci dove e quali siano le abilità dei nostri colleghi e collaboratori. Come e dove possiamo far emergere le abilità che abbiamo comunque presenti, nessuno escluso. E' una competenza trasversale e quindi, in quanto uomini e donne, abbiamo abilità da far emergere e da rendere sinergiche. L'unico modo che conosco - e che continuo a sottolineare nelle mie consulenze, selezioni e collaborazioni- è quello di imparare a "leggerle" a prescindere dalla mansione che attribuiamo ad ogni persona.

Come? Attraverso l'ascolto e l'empatia, immedesimazione e dialogo tra le parti.

Proprio in questi giorni leggevo un articolo di Ermanno Bencivenga (Il Sole 24 Ore del 01/08/21, pag. VII di scienza e filosofia) che sottolineava l'idea che "le voci degli altri compongono il nostro essere". Verrebbe semplice dire che l'arte teatrale aiuterebbe molto ad entrare nella dimensione dell'altro. Imparare nuove competenze e nuove abilità significa imparare ad agire con modalità nuove, sia che si tratti di uno stato, di una scuola, un'azienda o di un'organizzazione".

A questo punto mi sento forte nell'affermare che:

le organizzazioni tradizionali si basano sull'autorità; le organizzazioni incentrate sulle informazioni da condividere si basano sulle responsabilità, sulla capacità di far rispondere tutti delle proprie abilità.


Ora vorrei spostare il ragionamento nella nostra difficile e precaria situazione di società civile in enorme difficoltà. Se quanto sopra fosse buona prassi potremmo ben sperare che questo senso di responsabilità così interpretato ci porterebbe ad una condivisione civile e sociale che possa portarci a migliorare ogni giorno anziché dividerci.
Anche qui, il bene comune è l'unione tra le persone. Le "ragioni diverse" se ascoltate e sincere porterebbero a nuove possibili soluzioni e unioni, a patto che ognuno faccia la sua parte per il bene di tutti con senso di responsabilità.

"La storia siamo noi.. nessuno escluso.... Siamo noi che abbiamo tutto da vincere, e tutto da perdere"

Chiudo con un saluto speciale. Venerdì ha terminato lo stage una studentessa con la quale abbiamo trascorso poco più di due mesi. Nonostante questo breve periodo, nel salutarmi mi ha sorpreso per due affermazioni che abbiamo condiviso. La prima riguarda il farsi vivere.. "ho iniziato titubante come giusto che fosse. Alla fine posso dire d'aver imparato e visto molte cose, molte di più di quelle che mi immaginavo e grazie a questa breve esperienza ho pensato a diversi piani B, perché la nostra generazione deve essere così, aperta a più opportunità".

La seconda è davvero speciale: a tutti noi ha donato un pensiero trovato in un calendario di citazioni, regalandoci quella che esprimeva al meglio il modo di essere di ognuno. A me ha dedicato "se aggiungi poco al poco, ma lo fai frequentemente, spesso quel poco diventerà molto".
Mai ricevuto miglior complimento. Grazie di cuore Gloria, e come dice un brano a me molto caro  "Buon viaggio, ovunque tu vada, prima o poi ci rincontreremo lungo la strada".


La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,

Siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.

La storia siamo noi, attenzione,

Nessuno si senta escluso.

La storia siamo noi

 

Siamo noi queste onde nel mare,

Questo rumore che rompe il silenzio,

Questo silenzio così duro da masticare.

E poi ti dicono "Tutti sono uguali,

Tutti rubano alla stessa maniera".

Ma è solo un modo per convincerti

A restare chiuso dentro casa quando viene la sera.

Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,

La storia entra dentro le stanze, le brucia,

La storia dà torto e dà ragione.

La storia siamo noi,

Siamo noi che scriviamo le lettere,

Siamo noi che abbiamo tutto da vincere,

E tutto da perdere.

E poi la gente, (perché è la gente che fa la storia)

Quando si tratta di scegliere e di andare,

Te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,

Che sanno benissimo cosa fare.

Quelli che hanno letto milioni di libri

Insieme a quelli che non sanno nemmeno parlare,

Ed è per questo che la storia dà i brividi,

Perché nessuno la può fermare.

 

La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,

Siamo noi, bella ciao, che partiamo.

La storia non ha nascondigli,

La storia non passa la mano.

La storia siamo noi,

Siamo noi questo piatto di grano.

 


Come sempre, vi lasciamo il link alle nostre offerte di lavoro, alcune delle quali appena pubblicate nonostante lo stop estivo.
Un caro saluto



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